[E]venti

Dignitas [09.06.204]

Pedro Antonio Martinez Exposito | Gin Angri | Rachel Bujalski | Carlo Pozzoni | Carolina Rapezzi | Diego Ibarra Sanchez | Mattia Vacca


Rashida

Carolina Rapezzi

Rashida, Accra (Ghana), novembre 2018

HAH Photo Rag Baryta cm 66x100

© Collezione Lorenzo Spallino / Carolina Rapezzi

L'opera

Rashida, originaria del Nord del Ghana, aspetta di vendere acqua ai lavoratori della discarica di Agbogbloshie, nell’area di combustione in cui elettrodomestici, apparecchi elettronici e cavi vengono bruciati per ricavare materie prime come rame e alluminio. Giovani donne come Rashida vendono principalmente bevande e sacchetti di acqua purificata, solitamente utilizzati nelle aree di combustione per spegnere il fuoco e raffreddare il rame. Il progetto Burning Dreams si concentra su storie relative all’inquinamento, con un focus sullo smaltimento dei rifiuti elettronici. I lavoratori di queste aree, arrivati ad Accra in cerca di migliori opportunità lavorative, appartengono per lo più al nord del Ghana o a paesi vicini.

"La prima volta che vidi Rashida fu il primo giorno di scatti ad Agbogbloshie e mi colpirono subito l’eleganza, le movenze e la delicatezza che la distinguevano. Purtroppo non riuscii a scattare foto di lei in quell’occasione, poiché stavo scattando con altre persone. Per due settimane non riuscii a rivederla, fino al giorno in cui ho scattato la foto di lei che riposa sulla carriola nell’area in cui vengono bruciati i rifiuti elettronici. Rashida è una venditrice d’acqua che lavora principalmente tra la discarica di Agbogbloshie e il mercato che si trova proprio lì vicino. Le sacchette d’acqua che vende sono utilizzate sia per dissetare i lavoratori della zona, che per spengere il fuoco e raffreddare i dispositivi elettronici che vengono incendiati con lo scopo di estrarre materie prime come rame, ferro e alluminio. Il guadagno è equivalente a pochi dollari al giorno, una sacchetta d’acqua costa 0,15 centesimi di euro. La maggior parte delle persone che lavorano ad Agbogbloshie vengono dal Nord del paese, dalla parte più rurale del paese, in cerca di lavori che possano contribuire a un miglior sostentamento della famiglia. Rashida rappresenta la condizione di molti giovani che, una volta arrivati ad Agbogbloshie, si trovano a lavorare in condizioni misere, con la totale incertezza sul guadagno giornaliero, spesso non possono proseguire gli studi elementari, specialmente le femmine. A peggiorare la situazione ovviamente c’è il contesto ambientale. I rischi dell’esposizione prolungata a fumi tossici e sostanze nocive emesse dalla combustione di apparecchi elettronici sono devastanti: malattie respiratorie, neurologiche, danni al sistema riproduttivo, rischio di cancro e danni cerebrali permanenti. Burning Dreams è un progetto che mira a raccontare proprio queste vite, le vite di giovani come Rashida che pagano le conseguenze di sistemi di smaltimento di rifiuti elettronici inesistenti, aggravati da una normativa (Convenzione di Basilea 1992) che purtroppo sembra non essere poi così efficiente." [fonte Codice Rosso, intervista a Carolina Rapezzi]

Carolina Rapezzi

Fotografa italiana con base a Londra, Carolina Rapezzi (1986) si concentra su progetti a lungo termine riguardanti questioni umanitarie e ambientali in Europa e in Africa. Ha coperto la crisi dei rifugiati in Sicilia e a Calais, le proteste politiche a Londra, le storie di migrazione in Ghana. Tra il 2022 e il 2023 ha lavorato sul diritto all'istruzione per richiedenti asilo e rifugiati in Italia e nel Regno Unito. Numerosi i riconoscimenti internazionali. L’immagine di Rashida esposta è stata finalista al Sony World Photography Awards 2020.

Risorse: